E’ un post #tbt, che ora va tanto di moda.
Dopo la Grosseto – Castiglione affrontata in maniera positiva e con un riscontro fisico che non mi aspettavo, rompo gli indugi e decido di dare seguito all’iscrizione già fatta per il TCV – Tuscany Crossing Valdorcia, versione 53 km, da Montalcino a Castiglion d’Orcia.
A questo giro trasferta lusso, con famiglia al seguito e sera prima in albergo a Montalcino. Partenza a 200 metri dalla camera. Niente male.
Il venerdì pomeriggio partiamo da Siena subito dopo lavoro, contiamo di arrivare a Castiglione verso le 18. Mai previsione più errata: una colonna interminabile per uscire da Siena ci fa arrivare al ritiro pettorale quasi alle 19 (e scendo solo io perché piove), quindi veloci a Montalcino per lasciare le borse in hotel e andare a cena.
Nottata non troppo riposante, ma la mattina sono fresco e emozionato. Sto per affrontare un trail in uno tra i paesaggi più belli al mondo, senza troppo dislivello e con la chance di ammirare il panorama.
Partenza con un’arietta frizzante ed un buon numero di partecipanti; giro di Montalcino e poi ci addentriamo nella campagna. Al km 10 circa, dopo una curva, si vede in basso la bellissima Abbazia di Sant’Antimo. Mi avvicino a grandi (per me) falcate e con un buon ritmo. L’attraversamento del borgo di Castelnuovo dell’Abate ed il ristoro sono piacevoli, non mi dilungo in chiacchiere perché la strada da fare è ancora tanta.
Attraversiamo vigneti, colline e bosco. Temperatura fresca e gradevole che pulisce il cielo. La visuale è nitida per decine di km, colline “pezzate” a non finire, con tutte le sfumature del verde. Intorno al km 25 il cielo scurisce, verso il km 28 piove e grandina. Poi smette. Al km 33 vengo sorpassato da un Giulio Ornati con falcate così ampie e la prima cosa che mi riaffiora alla mente è la favola degli stivali delle 7 leghe.
Faccio un po’ di strada con Gino Emili e chiacchieriamo (lui di più perché ha parecchio più fiato). Ristoro provvidenziale a Vivo d’Orcia dove sperimento per la prima volta (e con gran gusto e con magna soddisfazione) la pausa con minestra di verdure. Replico a Campiglia d’Orcia, ultimo ristoro. Uscito un po’ imballato, spoggetto e faccio un po’ di discesa.
In lontananza si vede Campiglia, ormai è vicina e non saranno più di una decina di km.
L’obiettivo è godersi fino all’ultimo metro. E’ tornato il sole, il paesaggio è ancora nel pieno del suo splendore. Elena e Folco mi aspettano all’arrivo.
L’ultimo tratto, carrareccia polverosa, è un po’ noioso. Vengo sorpassato da altri della 100 km, che corrono con passo leggero e sciolto.
Arrivo a Castiglione, prendo per mano Folco e ci dirigiamo insieme al traguardo.
Finale: 7.13.54.
Super soddisfatto. Credo sia il risultato dei molti km di trail e dislivello macinati negli ultimi 4 mesi. Ora un po’ di pausa, un altro appuntamento con le meraviglie della natura mi aspetta dopo due mesi…